Parere favorevole con condizioni al Correttivo TU Rinnovabili

Le Commissioni competenti di Camera e Senato hanno espresso, il 13 novembre, parere favorevole – seppur con condizioni e osservazioni – al decreto correttivo del Testo Unico Rinnovabili (TU FER). Il provvedimento, finalizzato a semplificare l’autorizzazione degli impianti a basso impatto paesaggistico e a rendere più lineare il quadro per accumuli e repowering, torna ora al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.

Il decreto è pensato per eliminare gli ostacoli procedurali relativi agli interventi che non comportano nuovo consumo di suolo o che hanno un impatto ambientale ridotto, per favorire l’integrazione dei sistemi di accumulo e per semplificare il repowering degli impianti esistenti. L’obiettivo è armonizzare la disciplina nazionale con la Direttiva (UE) 2023/2413 (RED III) e con gli impegni assunti nel PNRR, oltre a facilitare gli investimenti nel settore.

Il correttivo recepisce le osservazioni della Commissione europea relative alle procedure autorizzative e si collega a una specifica milestone del PNRR. Dopo una prima approvazione preliminare dell’11 settembre e la consultazione degli stakeholder, la nuova versione tiene ora conto delle richieste parlamentari.

Il Testo Unico Rinnovabili, in vigore dal 30 dicembre 2024, prevede tre regimi amministrativi per la realizzazione degli impianti da fonti rinnovabili: attività libera, procedura abilitativa semplificata (PAS) e autorizzazione unica (AU). Le modifiche oggi proposte intervengono sulle criticità emerse nei primi mesi di applicazione, con l’obiettivo di rendere più chiari i procedimenti e ridurre i tempi autorizzativi.

Le principali semplificazioni previste

Il correttivo mira a:

  • accelerare le procedure autorizzative;

  • introdurre definizioni più puntuali (ad esempio su “infrastrutture indispensabili” e “revisione della potenza”);

  • razionalizzare i procedimenti legati ai vincoli paesaggistici e culturali;

  • rivedere i tempi per il ripristino dei luoghi;

  • ridurre la durata di vari procedimenti, tra cui l’autorizzazione unica con valore di VIA, che per alcune tipologie scende da 120 a 40 giorni;

  • istituire un punto di contatto unico a livello comunale.

Il decreto amplia inoltre l’ambito dell’attività libera ad alcune tipologie di interventi con impatto nullo o minimo. Vengono semplificati anche gli interventi di repowering, evitando duplicazioni e riaperture integrali dei procedimenti già conclusi.

SUER e risoluzione alternativa delle controversie

È prevista l’introduzione di meccanismi extragiudiziali per la risoluzione delle controversie amministrative, affidati ad Acquirente Unico e gratuiti per le parti, al fine di ridurre il contenzioso che spesso rallenta la realizzazione dei progetti.

Il correttivo chiarisce inoltre che il principio della prevalenza dell’interesse pubblico alla diffusione delle rinnovabili non si applica nelle aree idonee o zone di accelerazione, dove la compatibilità urbanistica è da intendersi implicita e già acquisita.

È previsto anche il potenziamento della piattaforma SUER, che diventerà lo strumento ordinario per la presentazione delle istanze, la gestione documentale e il monitoraggio dello stato dei procedimenti.

Le condizioni della Camera

La Camera ha espresso parere favorevole condizionato all’introduzione di modifiche volte ad aumentare certezza e chiarezza normativa. Tra le richieste principali:

  • cancellare la nuova definizione di “avvio della realizzazione degli interventi”;

  • precisare la nozione di “progetto unico”;

  • rafforzare la definizione di “opere connesse”;

  • chiarire il titolo di disponibilità delle aree;

  • mantenere le misure compensative per l’intero ciclo di vita degli impianti;

  • preservare le percentuali attualmente previste per le compensazioni.

Le osservazioni del Senato

Il Senato ha espresso un parere favorevole con osservazioni orientate a semplificare ulteriormente le procedure, tra cui:

  • evitare sovrapposizioni definitorie tra opere connesse e infrastrutture indispensabili;

  • chiarire il momento dell’avvio degli interventi ai fini dell’accesso agli incentivi;

  • rafforzare la compatibilità urbanistica implicita nelle aree idonee;

  • semplificare l’AU eliminando la previa intesa regionale;

  • reintrodurre il silenzio-assenso;

  • estendere i tempi per le procedure espropriative;

  • legare le compensazioni alla produzione effettiva.

L’impatto finale del provvedimento dipenderà dal recepimento concreto delle indicazioni parlamentari. Se integrate nel testo definitivo, le modifiche potranno favorire una semplificazione mirata, aumentando la prevedibilità regolatoria e supportando gli obiettivi nazionali ed europei di sviluppo delle energie rinnovabili.