
Dal 1° luglio 2025, l’Agenzia delle Entrate prende in carico in via telematica il deposito degli atti di frazionamento catastale, semplificando le procedure per tecnici, Comuni e cittadini. Un passo importante verso la digitalizzazione e la trasparenza delle pratiche edilizie.
Novità principali: gestione telematica e automatizzata
Grazie alla riforma introdotta con l’art. 25 del D.lgs. 1/2024, non saranno più i tecnici incaricati a dover depositare manualmente gli atti presso i Comuni.
Il nuovo sistema prevede che:
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Il deposito venga effettuato automaticamente dall’Agenzia delle Entrate;
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I Comuni ricevano notifica via PEC istituzionale;
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Le comunicazioni avvengano tramite un nuovo “Portale per i Comuni”, già integrato nei flussi digitali della PA.
Il contesto normativo: dal Testo Unico alla semplificazione
Finora, ai sensi dell’art. 30, comma 5, del DPR 380/2001, i tecnici dovevano certificare l’avvenuto deposito degli atti tramite dichiarazione sostitutiva.
Questa procedura era necessaria per permettere ai Comuni di:
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Verificare la legittimità urbanistica;
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Prevenire frazionamenti abusivi o non autorizzati.
La nuova disposizione (comma 5-bis) trasferisce tale onere direttamente all’Agenzia delle Entrate, eliminando un passaggio burocratico e rafforzando il controllo incrociato tra amministrazioni pubbliche.
Come funzionerà il nuovo flusso operativo
A partire dal 1° luglio 2025:
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I tecnici compileranno gli atti con il nuovo software PreGeo 10.6.5 – APAG 2.15;
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Gli atti saranno inviati telematicamente all’Agenzia, che provvederà al deposito nei Comuni;
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L’invio sarà tracciato e certificato via PEC all’indirizzo ufficiale
depositofrazionamenticatastali@pec.agenziaentrate.it
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La ricevuta PEC del Comune costituirà prova legale del deposito.
Il nuovo Portale per i Comuni
Per facilitare i controlli, il portale fornirà ai Comuni:
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Accesso a un’area riservata per il monitoraggio dei frazionamenti;
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Notifiche automatizzate sull’avvenuto deposito;
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Gestione semplificata del domicilio digitale tramite l’Indice IPA.
Vantaggi per tutti: professionisti, enti pubblici, cittadini
Per i professionisti:
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Meno incombenze burocratiche;
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Eliminazione del rischio di errori formali;
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Più tempo per la progettazione tecnica.
Per i Comuni:
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Accesso immediato agli atti;
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Controlli più rapidi e trasparenti;
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Riduzione del carico amministrativo.
Per i cittadini:
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Maggiore velocità nell’iter catastale;
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Più certezza nei tempi di approvazione;
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Un sistema più sicuro e digitale.
📎 Conclusione
La riforma del deposito dei frazionamenti catastali è un esempio virtuoso di digitalizzazione della PA: snellisce le procedure, aumenta l’efficienza e riduce il margine di errore.
Un cambiamento concreto che segna una svolta nella gestione del territorio e nella semplificazione per professionisti e cittadini.